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Presepe al don Bosco 2022
- 23 Dicembre 2022
- Pubblicato da: giovanni.cassina
- Categoria: Don Bosco Pordenone Scuola Primaria Scuola Secondaria
8 C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, 10 ma l’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. Vangelo Luca 2,8-12
La grotta è qualcosa di nascosto, che non si vede, è più bassa e meno evidente del vulcano, ma è da quella che scaturisce/scende la Grazia (simbolo delle luci e che proviene dalla Luce che è Cristo).
Le luci intermittenti rappresentano il passaggio della Fede è attraverso le generazioni da persona a persona.
Il colore azzurro rappresenta la dimensione mariana della Chiesa che solo attraverso il SI di Maria SS. Dio si è potuto incarnare, ovvero Dio vuole la nostra collaborazione per salvarci.
La neve come il freddo simbolo dell’indifferenza della mancanza di amore che sembra coprire ed avvolgere tutto ma sotto c’è tutto il bene, la carità di tanti cristiani e uomini e donne di buon cuore che continuano nel mondo a fare il Bene in modo nascosto senza ostentazione.
San Pietro come simbolo concreto della Chiesa nasce dalla Luce di Cristo, non è una istituzione voluta dagli uomini ed è posizionato sul confine con il male perché come ricorda il Vangelo (Matteo 16, 18) contenuta nelle parole di Gesù all’apostolo Pietro: «tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa»; per affermare che le forze del male non riusciranno a sopraffare la divina istituzione della Chiesa che ci difende dal male.
Il Collegio don Bosco nasce come espressione della Chiesa (il filo di luce che proviene da San Pietro) attraverso la congregazione salesiana per la salvezza dei ragazzi/giovani come Grazia che proviene dall’Incarnazione di Dio nel Signore Gesù che difende, prepara i ragazzi ad affrontare il mondo con quei doni interiori/spirituali che il sistema preventivo.
San Giovanni Bosco intende formare “buoni cristiani e onesti cittadini” attraverso uno stile educativo che si riassume nel trinomio “ragione, religione e amorevolezza”, in ogni giovane, anche nel più svantaggiato, c’è un punto accessibile al bene“. Tale pedagogia crea un clima positivo, fatto di incoraggiamento di fiducia e di protagonismo giovanile, fa emergere le risorse migliori del ragazzo e lo guida a scegliere ciò che è buono, sano, gioioso e fa crescere la vita.
Il santo educatore propone a tutti i giovani Gesù Cristo come ideale di vita, e Maria come madre e maestra nel cammino.
Segreto dell’educazione è la bontà e la presenza costante ma discreta dell’educatore e all’educatore di camminare con i giovani verso una meta alta: la santità.
Il metodo preventivo si esprime in una presenza educativa assidua che, nello spirito di famiglia, instaura relazioni semplici e positive, basate sulla fiducia, sull’impegno e sulla gioia quotidiani.
La cattedrale di Kiev – Ucraina come parte della Chiesa universale si trova in mezzo fra il male e bene nel senso che da un punto di vista fisico è sul territorio di guerra ma nel contesto spirituale la Grazia (le luci che la congiungono a San Pietro) che proviene dal sostegno ecumenico della Chiesa cattolica e il collegamento di luci simboleggia l’aiuto che il don Bosco anche attraverso le famiglie si è prodigato per i ragazzi delle opere salesiane in Ucraina.
«È stato uno choc vedere le mamme scappare con un bambino in braccio e come bagaglio magari solo una borsa per lo stretto indispensabile. Mi ha colpito vedere come si sia disposti a rinunciare a tutto per salvare la vita dei figli, in Ucraina ho visto, afferma il responsabile delle missioni salesiane la guerra più dura, quella che ti costringe a scappare». “Missioni Don Bosco” conta otto opere in Ucraina, tutte rimaste aperte. «Ci siamo domandati cosa potevamo fare e abbiamo deciso di metterci a disposizione delle persone, quelle che vivevano lì e i profughi che sarebbero arrivati».
La prima chiesa a destra, che si trova più in fronte, simboleggia la Chiesa del Cristo, meglio di Santa Maria degli Angeli, di Pordenone che vuol dire che la vostra opera è parte della presenza della Chiesa locale perché tenuta dai figli di San Francesco che hanno proseguito la tradizione del presepe e divulgato in tutto il mondo dal Santo di Assisi.
Sapete perché San Francesco decise di realizzare il primo presepe della storia?
Sembrava a San Francesco che quel luogo fosse adatto per l’attuazione di un particolare progetto che da tempo portava in mente. Il santo così si rivolse al ricco amico: “messer Giovanni, se tu vuoi aiutarmi, noi possiamo celebrare quest’anno, il più bel Natale che si sia veduto…In uno dei tuoi boschi, intorno all’eremo di Greccio, c’è una grotta simile a quella di Betlemme. Vorrei raffigurare al vivo la scena del Natale, e vedere con gli occhi del corpo la povertà in cui Gesù Bambino venne al mondo, e come fu adagiato in una greppia e come vi giaceva tra il bove e l’asinello”
Il vulcano è considerato come la fonte di un fuoco terrestre, in antitesi a quello celeste.
Il vulcano è un simbolo negativo ed è associato alla morte.
Le fiamme del fuoco vulcaniche, in una correlazione con il concetto d’inferno e le fiamme stesse dell’inferno. Nella tradizione cristiana è luogo del purgatorio.
Il vulcano è simbolo di una improvvisa minaccia rimasta latente, di distruttività intermittente. Per la sua elevazione, che lo avvicina alle montagne, e per il suo cratere che mette in contatto la superficie della Terra con le viscere infuocate. In diversi casi, come l’Etna e il Fujiyama, due elementi opposti, la neve e il fuoco, si incontrano e fondono. Molte leggende ne parlano. Milton paragonò le sue viscere all’Inferno.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sta andando avanti ormai da nove mesi. Mesi in cui il territorio ucraino è stato dilaniato nella sua integrità territoriale e nel suo corpo sociale. Le truppe di invasionee hanno causato decine di migliaia di morti, milioni di sfollati, miliardi di danni e innescato ulteriori conflitti economici in tutto il mondo. In questo articolo elencheremo alcuni tra i principali effetti sociali ed economici dell’invasione che non è ancora finita.
L’Ucraina, la Cooperazione italiana, i Salesiani e la diocesi di Kiev assieme per ricostruire ciò che la guerra ha distrutto
Al via un programma che guarda al futuro puntando a preparare la popolazione all’arrivo della rigida stagione invernale e a supportare i bambini che non hanno visto la riapertura delle scuole.