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“A cosa serve la scuola?”
- 18 Luglio 2021
- Pubblicato da: giovanni.cassina
- Categoria: Don Bosco Pordenone Scuola Primaria Scuola Secondaria

La più frequente domanda che un insegnante si sente porre dai suoi studenti è, “a cosa servirà nella vita questo argomento”. A cosa ci servirà, vi chiedete giustamente voi studenti, conoscere la Divina Commedia? E a maggior ragione, cosa ci servirà conoscere la regola di conversione dei numeri decimali illimitati periodici misti in frazione generatrice? La risposta, checché ne dicano gli insegnanti, parrebbe essere ineluttabilmente ed inesorabilmente “a niente”. E se le cose stanno così, c’è qualcosa che “servirà nella vita”, a scuola? Squillino dunque le trombe della vittoria, i professori finalmente si arrendono all’evidenza: la scuola non serve a nulla. Ma cambiamo discorso, prima che scriva altre cose compromettenti che potrebbero costarmi il posto di lavoro.
Qualche settimana fa, su una chat pubblica su Telegram dove si parlava di investimenti, mi capitò di leggere un fatto significativo. Un tale scrisse di aver appena fatto un investimento, per cui aveva perso una grossa somma. Egli non aveva idea di cosa fosse successo: si era iscritto al sito, aveva subito caricato quarantamila euro risparmiati in quattro anni, e ne aveva persi la metà. Non gli era venuto in mente di studiare, di imparare come funzionasse quel sito, prima di buttarci tutti i suoi risparmi (in fondo, a cosa serve studiare?). Insomma, costui cercò di spiegare sulla chat quello che aveva fatto, scrivendo in modo sgrammaticato e confusionario (in fondo, a cosa servono i temi?), e quando gli utenti esperti gli risposero in modo piuttosto chiaro e semplice, la sua risposta fu “non ho capito”.
La morale di questa storia vera?
Qualunque problema ci si trovi di fronte, solo se si è abituati a studiare e imparare, lo si potrà comprendere e affrontare con successo: non è la regola specifica che vi servirà, bensì tutto l’esercizio che avete fatto per impararla.
Perciò, se mi chiederete di nuovo “a cosa serve la scuola”, potrò rispondervi che serve (anche) “a non buttar via ventimila euro”.
prof. Andrea Rossit